Intervista a

Essere autentici anche sotto pressione

July 7, 2025
2 min

Essere autentici anche sotto pressione

“Ogni decisione HR è anche un atto identitario. Non chiederti solo cosa è giusto per l’organizzazione, ma cosa è giusto per te.”

Daniela Pagnini – Business Coach & HR Consultant con una visione profonda del legame tra cultura, identità e sviluppo delle persone – ci ha raccontato cosa significa oggi allenare e sostenere una leadership autentica. E perché trasparenza non è sinonimo di esposizione totale.

Come si allena, secondo te, l’autenticità nella leadership?
E come può un HR favorirla nei propri team?

“L’autenticità non è uno stato, è una pratica riflessiva quotidiana.”

Daniela parte da un punto chiave: essere autentici richiede allenamento. Serve un processo di consapevolezza critica che colleghi le azioni ai valori interiori. Per un leader, questo significa porsi regolarmente una domanda scomoda ma fondamentale:

“Sto agendo in coerenza con ciò che ritengo giusto?”

Il ruolo dell’HR, secondo lei, è quello di facilitare questo percorso, creando le condizioni perché le persone possano lavorare su sé stesse. Non in solitudine, ma in contesti che normalizzano l’imperfezione:

  • spazi sicuri di dialogo,
  • supervisioni di gruppo,
  • percorsi di coaching,
  • narrazioni condivise che legittimano il dubbio come leva di crescita.
“Dove c’è performance senza riflessione, non può esserci autenticità.”

È davvero possibile una leadership trasparente nei contesti aziendali?

Sì, ma – avverte Daniela – non è automatica né neutrale. La trasparenza è una scelta sistemica e una relazione da proteggere. Ha senso solo se regge su tre piani:

  • Individuale: un leader può voler essere trasparente, ma serve una struttura interna che sappia reggere vulnerabilità, incertezza e conflitto.
  • Culturale: la trasparenza è possibile solo se l’organizzazione non la punisce.
  • Relazionale: la trasparenza ha bisogno di sicurezza psicologica.
“Dove l’errore è stigmatizzato, chi si espone diventa un ‘fuori ruolo’.”

“Non è mostrarsi nudi, ma sapere cosa indossare e perché.
Non è dire tutto, è non mentire mai.
Non è un diritto, è una responsabilità.”

Qual è una pratica concreta che suggeriresti a chi vuole rafforzare la propria leadership interiore, soprattutto nei momenti di pressione?

“Nei momenti di pressione, il rischio non è perdere il controllo. È smettere di riconoscersi.”

La pratica dei “tre respiri consapevoli”

  1. Siediti.
  2. Respira lentamente e con consapevolezza.
  3. Fatti una domanda di identità, non di performance:
    “Qual è il gesto più integro che posso compiere, ora? Mi ci riconosco? Cosa dice di me?”

Tre respiri profondi, la percezione dei piedi a terra e una domanda scomoda diventano un reset somatico ed etico: uno spazio interiore da cui scegliere, anziché reagire.

Cosa significa per te incarnare una leadership trasparente, senza maschere? E quali resistenze incontri ancora?

“Rinunciare alle maschere non vuol dire essere ‘sempre sé stessi’.
Vuol dire scegliere cosa mostrare in modo coerente e intenzionale.”

Daniela è chiara: le maschere non vanno demonizzate, ma va scelto consapevolmente quando toglierle. La vera resistenza? Quella culturale. Molte aziende raccontano autenticità, ma premiano ancora modelli di controllo e conformismo.

“La trasparenza, senza un contratto psicologico che la protegga, può diventare un rischio più che un valore.”

Se potessi lasciare una sola “pillola” ai leader HR che stanno leggendo, quale sarebbe?

“Potente è chi ha se stesso in proprio potere.” – Seneca

Per Daniela, la leadership autentica comincia quando smetti di rappresentare un ruolo e inizi a rappresentare un senso. Essere in proprio potere significa:

  • non tradirsi quando sarebbe più facile compiacere,
  • non reagire quando sarebbe più facile esplodere,
  • non nascondersi quando sarebbe più comodo stare zitti.
“Chi ha se stesso in proprio potere non domina, ma guida.
Non si impone, ma si espone.
E in quell’esposizione, offre agli altri lo spazio per riconoscersi.”

Similar posts

Discover more stories from the pack ecosystem.